IL PROGETTO NASCE DALLA COLLABORAZIONE TRA L’OPERA TORINESE DEL MURIALDO E ARTE BRACHETTI PER PROPORRE UN INTRATTENIMENTO LEGGERO E DI QUALITÀ.

È il varietà riletto in chiave dinamica e contemporanea la cifra de Le Musichall, il nuovo teatro con la direzione artistica di Arturo Brachetti che oggi apre le porte a Torino.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Arte Brachetti srl e l’Opera Torinese del Murialdo, proprietaria del teatro, collocato nel centro di Torino all’interno del Collegio Artigianelli.

Le Musichall è il teatro delle varietà e raccoglie questa grande tradizione che trova finalmente un approdo sotto la direzione artistica di Arturo Brachetti, il maestro internazionale del quick change e l’attore teatrale italiano oggi più celebre al mondo. L’ambizioso progetto propone un intrattenimento leggero, divertente e di qualità per contribuire a riavvicinare il grande pubblico al teatro, e più in generale, allo spettacolo dal vivo: un teatro per tutti, in cui le forme dell’arte varia si incontrano e si incrociano, dando vita a nuove sorprendenti formule artistiche. Unico nel suo genere, Le Musichall è un vero e proprio hub dello spettacolo,trasversale per proposte e per discipline, internazionale nell’approccio, capace di accogliere anche le realtà ibride tra più ambiti artistici che normalmente faticano a trovare un luogo perché sono ‘altro’ rispetto alle tradizionali etichette e che non rientrano negli schemi classici.

La tradzione di questa forma di spettacolo popolare e coinvolgente, è molto lunga e attraversa la storia dello spettacolo degli ultimi due secoli. Le Musichall si rifà infatti a un genere di spettacolo di arte varia, teatrale e musicale che fu popolare nella Gran Bretagnatra gli inizi dell’Ottocento e la metà del Novecento e che si è diffuso in tutta Europa in forme e declinazioni diverse: dal café-chantant, al varietà, dal vaudeville al teatro di rivista. Si tratta di un genere popolare che presentava in luoghi non convenzionali – come pub, ristoranti e solo in seguito teatri – numeri di arte varia eseguiti da diversi artisti come mimi, cantanti, musicisti e così via. Per estensione, con lo stesso termine si indicano sia gli edifici che ospitavano situazioni di spettacolo inserite in un‘atmosfera conviviale e popolare.

Alcune delle sale più celebri di music hall sono in uso ancora oggi nelle capitali europee e caratterizzano la vita notturna con eventi e iniziative di carattere artistico e sociale che coinvolgono lo spettacolo dal vivo: concerti, mostre, vernissage, cene, corsi di danza, dj set e serate di tendenza.

Sorprendente è anche il teatro stesso, illuminato da oltre 300 lampadine realizzate a mano, in cui il soffitto affrescato storico si mescola a effetti di trompe l’oeil muovendo la curiosità del pubblico: che cosa è finto e scenografico e che cosa è vero e originale?

Il teatro, nato agli inizi del ‘900 come Teatro degli Artigianelli, dopo una gloriosa stagione negli anni ‘80 e ‘90, è stato chiuso per lungo tempo e oggi torna dopo un restauro di quasi tre anni che ha permesso di riportare alla luce gli affreschi originali del soffitto stile Belle Epoque e rifunzionalizzare l’intero spazio. Motore di tutto è Artigianelli150, un importante progetto di rigenerazione urbana promosso dall’Opera Torinese del Murialdo che ha consentito di recuperare l’intero complesso del Collegio Artigianelli, con il sostegno di Compagnia di San Paolo. In questo contesto trova spazio la rete territoriale Rinascimenti Culturali composta dal nuovo spazio MEF outside, Etiko diversamente bistrot e dal teatro stesso. Un progetto di grande visione che pone l’Opera Torinese del Murialdo come una delle realtà del terzo settore più dinamiche, in continua evoluzione per cercare di rispondere alle nuove esigenze e sfide che la società contemporanea impone.

Anche il nuovo teatro risponde a questa chiamata, coniugando insieme profit (la società di produzione di spettacolo Arte Brachetti srl) e non profit (l’ente murialdino) attraverso l’impresa sociale ArtNOVE, che ha il compito di curare la gestione del teatro e coordinare l’intero progetto Rinascimenti Culturali.

Nel futuro anche Le Musichall aderirà pienamente alla missione voluta dal fondatore degli Artigianelli Leonardo Murialdo, uno dei grandi santi sociali di Torino, cioè quella di offrire ai ragazzi un’opportunità di vita imparando un mestiere: per questo – dopo la fase di avviamento – il teatro ospiterà i giovani che desiderano apprendere le professioni del “dietro le quinte”: tecnico delle luci, del suono, macchinista di scena, e così via.

Le Musichall non si pone come una struttura chiusa ma – al contrario – è aperta alle collaborazioni con i soggetti del territorio (e non solo) che già si occupano di cultura e spettacolo, in un’ottica di rete e al fine di costruire nuove sinergie.

La prima stagione del “teatro dalle 300 lampadine” sarà un test per mettere a punto la formula: una sorta di anno zero che servirà soprattutto a instaurare un dialogo con il pubblico, attraverso proposte molto diverse tra loro e allo stesso tempo coerenti con la visione generale.

L’INAUGURAZIONE UFFICIALE È PREVISTA A DICEMBRE 2017 CON LO SPETTACOLO GRAN VARIETÀ.

Sarà realizzato in collaborazione con la Torino Musical Academy e in cartellone per l’intero periodo natalizio. Nell’attesa Le Musichall propone una prima stagione di spettacoli, curata da Cristiano Falcomer direttore dell’apprezzato festival Lunathica, e sostenuta dalla Regione Piemonte: da venerdì 20 ottobre e per sette settimane consecutive, sul palcoscenico si avvicenderanno compagnie italiane, francesi, spagnole, americane e svizzere per un avvio di stagione dal gusto internazionale.

Altro protagonista è il tango, che ritorna proprio nello spazio che fu la prima milonga della città. Gli appuntamenti (terza e quarta domenica di ogni mese) sono curati da Marcela Guevara y Stefano Giudice, celebre coppia tangueira che calca i palcoscenici internazionali ma che ha voluto mantenere la sua base sotto la Mole.

Le Musichall rappresenta il concretizzarsi di un desiderio a lungo perseguito da Arturo Brachetti, che stabilisce definitivamente la sua casa artistica a Torino proprio nel giorno del suo sessantesimo compleanno, “regalando” lui ai torinesi e ai piemontesi un luogo rinnovato e – insieme – una nuova importante sfida.