“Solo” il successo meritato di Arturo Brachetti
Si chiama “Solo” l’ultimo strepitoso, fantasmagorico show di Arturo “mille facce” Brachetti
Per Arturo Brachetti al Teatro Verdi di Pisa un meritatissimo tutto esaurito. Si chiama “Solo” l’ultimo strepitoso, fantasmagorico show di Arturo “mille facce” Brachetti. Ci viene da dire “solo, but not alone” perché per questo spettacolo l’artista si è circondato di una scena magica, altrettanto trasformista come lui, guidata da abili tecnici, manovratori e operatori video.
“Solo” comincia con una intelaiatura di storia raccolta intorno a una casa, e ogni stanza è un sogno, un progetto, un film: e così che la piccola casa in miniatura indagata da un operatore con telecamera, rivela ad ogni stanza momenti, memorie di famiglia, e grandi personaggi della storia del cinema e della magia con cui Brachetti si confronta, complice non soltanto la sua abilità di travestirsi ad una velocità impressionante, ma anche la tecnologia video arricchita di animazioni e videomapping. In questo palazzo della memoria, ma anche dimora dei miti, dei sogni, delle fiabe e casa dei giochi, diventa Houdini, una pop star, una icona di Hollywood e inscena anche un banchetto di nozze dove lui è contemporaneamente il cuoco, la cameriera e il neomarito fedifrago.
Lo spettacolo è un tale vortice che sembra di passare da una pellicola a un’altra. Giustamente molti critici hanno legato la sua figura artistica unica al mondo, a Leopoldo Fregoli il mago del trasformismo del teatro leggero degli anni Venti, che fu anche un appassionato di cinema tanto da cimentarsi lui stesso in brevi film con l’apparecchio datogli dai fratelli Lumiére, e da cui trasse molte ispirazioni per i suoi numeri di attrazione. Ma la vera scoperta è scoprire in lui un poeta della scena che usa le mani per fare un delicatissimo pezzo di spettacolo d’ombre, e per raccontare una storia solo con una tavoletta piena di sabbia che lui plasma con una delicatezza e una abilità da lasciare senza fiato. Non possiamo poi che elogiare l’insieme dello spettacolo, in cui la tecnologia è valorizzata nella sua stupefacente apparizione in forma di laser show o di videomapping, dove scatoloni di cartoni diventano gli scenari colorati per tutte le mille storie, trasformandosi alla bisogna. E che dire della danza con il vestito mosso in maniera invisibile da un drone posto al suo interno? La tecnologia in questo rinnovato spettacolo totale, è la nuova magia e non sostituisce l’attore ma ne è parte integrante nella sua godibile metamorfosi. La sua geniale regia confeziona uno spettacolo perfetto.