Tutto esaurito al Teatro Alfieri per Arturo Brachetti
Arturo Brachetti si racconta e il teatro è tutto esaurito
È un pienone annunciato: fin dal primo giorno di distribuzione, le contromarche per entrare questa sera (mercoledì 23 maggio 2018) all’Alfieri e ascoltare il racconto del «trasformista», sono andate a ruba. Ne sono rimaste poche manciate, che sono state distribuite nei giorni successivi. Risultato: stasera entrerà solo chi è riuscito a ritirare il tagliando.
È il segno del successo di Passepartout, un festival che giunto alla 15ª edizione dimostra di aver trovato la sua formula, offrendo spunti di riflessione e dibattito su temi cruciali e certamente non «leggeri», affrontati da un ventaglio molto ampio di prospettive e da figure autorevoli.
Quest’anno il festival, che si svolge con l’appoggio del Comune e della Regione Piemonte e il sostegno di alcuni sponsor, si svolgerà dal 2 al 10 giugno tra palazzo del Collegio e Centro culturale San Secondo. Per prepararsi al tema di quest’anno, «L’Altro» sono state pensate alcune tappe di avvicinamento e quella di Brachetti è una delle più attese.
«Io è un altro»
Brachetti è un artista noto e applaudito in tutto il mondo. Il pubblico astigiano è stato tra i primi a farlo grazie a Eugenio Guglielminetti che lo fece arrivare in una delle prime edizioni di Asti Teatro, all’indomani del debutto televisivo nel programma «Al Paradise» all’inizio degli anni ’80. Da allora Brachetti ha affinato la sua abilità nel cosiddetto «quick change», il cambio di costume e personaggio in pochi secondi, unito alla grande tradizione del varietà e dell’illusionismo. Da tempo lo si considera un maestro, forte di una «galleria» di oltre 400 personaggi in continua evoluzione. Tutti personaggi «altri», di cui può portarne in scena un centinaio anche in una sola serata.
L’incontro con Brachetti sarà un «tra le quinte», non uno spettacolo e avrà un titolo molto suggestivo, «Io è un altro», tratto da una celebre affermazione di Arthur Rimbaud. Per questo dialogherà con un grande uomo di teatro, Osvaldo Guerrieri: giornalista e critico teatrale.
Passepartout mette a confronto l’anno in corso con uno della storia nel quale si riconoscano analogie utili a capire il presente e a intuire il futuro. Quest’anno il riferimento è al 1938, l’anno delle leggi razziali. L’Altro non è però solo l’ebreo, ma tutti coloro che appaiono diversi, visti come nemico da annientare o un problema da rimuovere.